“Oggi mi alzo e blocco i treni”
Questo, è il pensiero che migliaia di studenti hanno fatto la mattina del 30 novembre 2010
Durante le mobilitazioni studentesche dell\’anno passato un grande movimento si è opposto ad una riforma dell\’università che, come le precedenti, vuole un’ università sempre più classista e schiava delle logiche di mercato. Un’ università non come luogo di confronto e crescita qualitativa, ma sempre più come esamificio, che allena lo studente ad apprendere il più velocemente possibile pacchetti d\’informazioni preconfezionate.
L’attuale situazione di crisi, ovvero il ripresentarsi del fallimento del sistema economico in cui viviamo, è ormai evidente a chiunque. È ancora più evidente dopo la manovra finanziaria recentemente approvata dal governo, che di fatto toglie ai poveri per pagare il debito dei ricchi. Privando di servizi chi non può permetterseli e affidandone la gestione a privati – che su questi vogliono trarre profitti – si sta tentando di salvare un economia fondata sullo sfruttamento dei più. Per tal motivo, ogni movimento che proponga di cambiare questo stato di cose, produce adesione e partecipazione laddove prima vi era indifferenza. Continua a leggere