CONTRO L’AGGRESSIONE ISRAELIANA ALLA STRISCIA DI GAZA TOTALE APPOGGIO ALLA RESISTENZA PALESTINESE!!!

Pubblichiamo di seguito il volantino diffuso davanti alla stazione di Padova sabato 17 dai compagni del Centro di documentazione “Comandante Giacca”

Il popolo palestinese da 64 anni lotta per contrastare i crimini, gli abusi, le umiliazioni imposti loro dalla potenza occupante, Israele. Questo stato “per soli ebrei”, che si regge su un’ideologia razzista e colonialista, il sionismo, costruisce sempre più insediamenti in territorio palestinese, sottraendolo alle famiglie arabe; si appropria delle già scarse fonti idriche; costuisce muri, barriere, posti di blocco; imprigiona e tortura i resistenti, compresi i ragazzini per avere tirato una pietra contro un blindato; bombarda e ammazza centinaia di palestinesi, com’è accaduto sempre nella storia, ma soprattutto durante la carneficina dell’operazione “piombo fuso” (2008-2009), costata alla popolazione di Gaza 1419 morti, di cui 1167 civili (318 bambini, 111 donne, 6 medici, due operatori ONU), 5360 feriti, una spaventosa incidenza di tumori nei bambini per l’utilizzo di bombe all’uranio e al fosforo bianco, migliaia di case distrutte o rese inabitabili.

Ahmed al Jaabari era un dirigente politico di Hamas molto noto per aver gestito con abilità lo scambio di prigionieri che aveva portato alla liberazione del caporale Gilad Shalit. Il suo assassinio, il 14 novembre scorso, è servito sadicamente a Israele come innesco del piano di aggressione che è stato poi presentato all’opinione pubblica mondiale come atto di autodifesa e che i governi occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti d’America del premio Nobel per la pace, Barack Obama, hanno subito avallato.

Con questa nuova operazione militare, che ha già provocato 73 morti e centinaia di feriti palestinesi, e di cui si preannuncia imminente un devastante attacco via terra, Israele vuole concludere quello che ha cominciato con piombo fuso: abbattere la capacità di resistenza degli abitanti di Gaza e proseguire così la pulizia etnica contro i palestinesi, iniziata agli albori dello stato di Israele come obiettivo politico del sionismo. Ma Israele vuole anche tornare protagonista nell’arena mediorientale, per contare nella ripartizione della torta generata dalla distruzione dei paesi ieri e oggi sconvolti da una guerra civile fomentata, armata e finanziata dall’imperialismo USA ed europeo, come la Siria, ma anche in futuro l’Iran.

La scelta militare dello Stato di Israele precipita quindi il Medio Oriente e tutta l’area del Mediterraneo in una crisi gravissima foriera di sviluppi ancora più vasti e disastrosi, confermando che il sionismo rappresenta una minaccia permanente alla pace nel mondo.

L’Italia e il governo Monti hanno responsabilità dirette, per la strettissima collaborazione non solo economica, ma anche e soprattutto militare con Israele. L’Italia sta armando lo stato sionista (30 caccia addestratori M-346 “Master di Alenia Aermacchi, per attacchi al suolo e missili terra-aria, con un giro di affari intorno al miliardo di dollari) e dunque è in prima linea in quella guerra contro i popoli arabi, palestinesi e non solo. L’Italia è in prima linea con forniture militari, con programmi di addestramento congiunto. Le forze armate italiane si doteranno di un satellite elettro-ottico Ofeq, prodotto dalle industrie israeliane Iai e Elbit (costo 200 milioni di dollari), di 2 velivoli di pronto allarme (Early warning and control-AEW&C Gulfstream 550) di Iai e Elta System (800 milioni circa), e di altri dispositivi elettronici a raggiinfrarossi per elicotteri, di coproduzione italo-israeliana.

Chi viene oppresso e aggredito ha tutto il diritto di difendersi con ogni mezzo, soprattutto di fronte al silenzio o alla complicità dei paesi imperialisti con i crimini israeliani.

Lì ha il diritto di difendersi dalle bombe che gli cadono in testa, come qui dalla violenza degli apparati dello stato che vuole imporre tagli e manovre assassine contro i lavoratori e gli studenti.

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