Roma 14 12 2010

Ringraziamo tutti gli studenti che ieri, incazzati, sono scesi in piazza.

Esprimiamo solidarietà, a tutti i manifestati, a tutti i feriti e fermati.

Anche al nostro compagno fermato durante un infame carica a lacrimogeni e manganelli, poi rilasciato in tarda serata, colpito a dovere dai legettimi difensori dell’ordine con i loro legittimi bastoni e gasati da sostanze meno legali, ma si sa: per la democrazia si fa di tutto.

Da carmillaonline.com

Giornata umiliante ed entusiasmante, quella del 14 dicembre. Umiliante nel vedere un governo screditato piegarsi alle più squallide compravendite, per conquistare tre seggi in più di un’opposizione semi-addomesticata. Entusiasmante perché chi era abituato a picchiare, talora a uccidere impunemente, si è trovato di fronte una massa decisa a resistere e a non lasciarsi intimidire. Un ritorno agli anni Settanta? No, la conseguenza logica di un quadro di precariato e disoccupazione, mentre un potere politico quasi decomposto celebra, chiuso nei suoi palazzi assediati, vittorie effimere, al ritmo dell’orchestrina del Titanic.       V.E.

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Opuscolo: Sull’Università – l’inizio di un percorso di analisi

Finalmente è disponibilie al dowload il pdf dell’opuscolo prodotto dal collettivo universitario 808 —-> cliccando sul banner con lo striscione.

Alternativamente se volete, potrete avere una copia stampata e rilegata del suddetto opuscolo da domani disponibile in giro per i dipartimenti di Padova.

Stay Tuned!

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Prossimi appuntamenti Padova

Pare che l’VIII Biennale internazionale della didattica universitaria abbia invitato venerdì 3 dicembre le seguenti autorità per discutere del futuro degli Atenei Italiani:

– Il ministro Gelmini
– Il rettore Zaccaria
– Il direttore della LUISS (università privata di Roma) Celli
– L’assessore regionale all’istruzione Donazzan
– Tomat il presidente di confindustria veneto

E’ chiaro che un tale convegno in una situazione del genere dimostra come nemmeno chi comanda nell’università ha cambiato direzione.

Ci troviamo domani (giovedì 2 dicembre) alle 16.00 davanti al Liviano (piazza capitaniato) per organizzarci e fare le prime iniziative.

Oggi invece ci troviamo per una riunione a fisica alle 18.00

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Corteo studentesco il 17 Novembre

Corteo studentesco 17 novembre alle 9 in piazza antenore

Da Londra a Brescia, da Rennes ad Atene, passando per Terzigno.

Dove le crisi del sistema sono più manifeste o dove la sua volontà di imposizione è maggiore, si concentrano le proteste, li sorgono gli scontri (violenti o meno), perché lì la realtà è evidente al di la di ciò che raccontano televisioni e politici.

Oggi all’interno dell’università stà diventando evidente la volontà del governo e di chi, con il governo, spartisce interessi e divertimenti.

Da quasi venti anni l’università italiana viene lentamente modificata per adattarla alle nuove richieste dell’economia:

Il lavoro sempre più precario e senza garanzie, che può tentare di concorrere con i paesi in via di sviluppo, necessita di una formazione asettica, tecnica e professionalizzante in cui il tempo sia standardizzato e sempre meno nella disponibilità di chi studia.

La corsa ai crediti, il lento declino qualitativo e l’impressione che a noi studenti rimanga poco, dopo aver dato un esame, sempre più, fatto per dovere, piuttosto che interesse. Questi sono i fatti di fronte a cui ci troviamo ormai da tempo altri sono più recenti:

1) dal 2008 la legge n°133 ha stabilito un taglio di 455 milioni di euro annui al fondo di finanziamento ordinario dell’università,

2) più di un anno fa è stato presentato il disegno di legge per le riforma dell’università (Gelmini) : spostamento dei poteri del senato accademico al consiglio d’amministrazione, maggiori poteri al rettore, ingresso di privati, fondazioni o enti nel c.d.a. (senza neppure la necessità che finanzino!), la precarizzazione ancora maggiore dei ricercatori. Questo DDL inizia la sua discussione parlamentare giovedì 18 novembre e la sua approvazione è calendarizzata per il 25.

3) Meno di due settimane fa è stato approvato un taglio dei finanziamenti per il diritto allo studio (borse, mensa, etc.) che sarà del 90% in 2 anni.

Questo parlando, in modo assolutamente non esaustivo, solo del livello più alto della formazione italiana. Un atteggiamento simile è stato riservato anche al resto dell’istruzione: con gli insegnati precari lasciati a casa e la formazione di classi sempre più numerose, con sempre meno assistenza per i ragazzi disabili.

Se, tu che leggi questo volantino, credi che l’università e la formazione tutta sia importante, se sei convinto che vada profondamente ricostruita, che vadano distrutte le logiche baronali, che non sia possibile credere in una fantomatica naturale incondizionabilità della scienza, se credi che queste riforme e questi tagli, non facciano che proseguire nel solco che vuole distrugere la capacità critica degli studenti, che fa cescre la gerarchizzazione dell’università e che aiuta a mantenere ed incrementare l’accettazione del mondo lavorativo come ci circonda: fatto sempre più di ricattabilità, precarietà ed ingiustizia;

allora dobbiamo combattere assieme questo stato di cose, noi con i lavoratori italiani ed immigati.

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London’s Burning

Ieri, 10 novembre, a Londra, migliaia di studenti sono scesi in piazza a protestare sopratutto contro i tagli ai finanziamenti pubblici alle università e i conseguenti aumenti delle rette.


Esasperati dal continuo aumento di tasse universitarie, esasperati dalla mancanza di prospettive solide per il futuro lavorativo e per un manifesto disinteresse del governo di destra rispetto alle problematiche legate al mondo universitario gli studenti si sono recati in corteo fino al quartier generale dei Tory a Londra, la Millbank Tower prendendola d’assalto e occupandola, sfondando le barriere della polizia.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza a questi studenti che, prendendo coscienza del proprio ruolo all’interno della società, non solo hanno fatto valere un loro diritto, ma hanno seguito anche il dovere che ogni persona ha di intervenire attivamente nelle decisioni politiche. E’ importante conoscere le pratiche di lotta messe in campo negli altri paesi europei dagli altri studenti, Inghilterra in questo caso, in risposta alle decisioni governative. Non è importante perché speriamo in un ‘copia-incolla’ di queste pratiche ma per alimentare e sviluppare il dibattito su quali altre strade percorribili il movimento italiano, a Padova come altrove, possa prendere. È infatti innegabile che una lotta vincente è una lotta faticosa, che vede tutti determinati e partecipi in prima persona, che si declini in aspetti di imprevedibilità e non che riproponga le solite pratiche ‘trite e ritrite’, che ricerchino la semplice risonanza mediatica. Risonanza che puntualmente non si verifica dato il silenzio stampa imposto dal potere ai suoi organi propagandistici, (i giornali, le televisioni) riguardo alle iniziative promosse dai movimenti di protesta ed opposizione. Il corteo di protesta è nato come il più potente mezzo che le persone hanno per esprimere il loro dissenso nei confronti delle imposizioni governative, il suo unico fine è quello di portare dei risultati pratici, immediati.
Nel momento in cui si organizza una protesta o un corteo e si concentrano le attenzioni solo su come riuscire a rendere clamorosa e visibile tale protesta, il fine non sarà più quello di ottenere dei risultati pratici una volta per tutte, ma sarà semmai quello di agghindare, colorire il corteo-sfilata. In questo modo ci si priva del più importante mezzo di democrazia diretta dato alle persone e lo si trasforma in un evento sociale(come lo è una festa, il cui unico risultato sarà quello della condivisione delle foto e i filmati su facebook), null’altro.
In vista della scadenza del 17 novembre, quando studenti e precari scenderanno in piazza, costruiamo un percorso alternativo, valido.

Video dell’occupazione

Da Rennes a Padova, da Londra ad Atene

Student of Europe: RISE UP!!!

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